Il premio e il workshop si terranno nella splendida cornice di San Venanzo (Terni) dal 17 al 21 settembre 2013.
La Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze, 2000) asserisce che “Paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni.”
Il ruolo della popolazione nella percezione del paesaggio oggi è fondamentale: ogni luogo assume un’immagine particolare proprio in funzione della popolazione locale che in quel determinato contesto vive la propria quotidianità.
Se la convenzione parla di “fattori naturali e/o umani” ciò non avviene per caso, ma perché si vuole sottolineare l’importanza, nella definizione di ciò che si può intendere col termine “paesaggio”, dell’azione combinata di elementi antropici e/o di elementi naturali.
Esiste uno stretto legame tra natura e architettura: fin dall’antichità l’elemento architettonico ha dialogato con quello naturale, in maniera via via diversa in funzione dell’epoca storica, del contesto ambientale e della civiltà locale.
L’architettura contribuisce a creare il paesaggio, diventa essa stessa paesaggio: ciò può avvenire nelle maniere più disparate, partendo dal rapporto che l’edificio instaura col contesto naturale in cui si inserisce, fino ad arrivare al modo in cui la natura entra nel progetto e viene da esso stesso imitata.
Il rapporto tra Architettura e natura, nella progettazione, è elemento fondamentale del paesaggio antropico. È stato coniato il termine “archinatura” con il quale si punta l’attenzione a quegli elementi progettuali che creano una forte sinergia degli ambiti architettonici con quelli naturali e/o vegetali, che siano appartenenti al contesto ambientale in cui l’opera si inserisce o piuttosto ai sistemi vegetali di progetto.
“L’architettura si inserisce, per essenza intrinseca, in un contesto precostruito, lo modifica, lo integra, lo esalta, pur nelle diverse caratterizzazioni. L’analisi apre un panorama ampio e articolato, e quando il contesto non è edificato, il rapporto con il naturale diviene la tematica di fondo”.
Se ripensiamo a quanto scritto nella Convenzione Europea del Paesaggio, possiamo facilmente capire l’importanza che il fattore umano gioca nella conformazione di un paesaggio. E se quest’ultimo non è solamente costituito da elementi naturali ma anche da elementi antropici, possiamo dire che, nel momento in cui questi ultimi diventano paesaggio, ci troviamo di fronte ad una buona architettura.
Ogni intervento progettuale di valore deve basarsi sulla connessione tra manufatto architettonico ed elementi naturali, chiaramente leggibili ed individuabili.
Tale connessione può avvenire in vario modo: attraverso un edificio con l’involucro interamente ricoperto di vegetazione; con un giardino in copertura; con l’inserimento degli elementi naturali negli spazi interni dell’edificio stesso;
ma anche con una completa e corretta progettazione degli spazi esterni.
In sintesi il costruito deve instaurare una forte connessione con il sistema naturale, contribuendo alla creazione di un nuovo paesaggio.
“Il linguaggio dell’architettura, infatti, oggi più di ieri, racchiude al proprio interno gli elementi della natura, tanto che si può arrivare a parlare di architettura, intendendo con ciò il complesso e articolato intreccio con cui natura ed artificio collaborano nella costruzione del singolo edificio e del paesaggio”.
“In queste particolari situazioni si inseriscono con forza le problematiche ambientali, la sostenibilità, la bioarchitettura, l’arte ambientale, l’uso degli elementi naturali nella metodologia della progettazione architettonica”.
Oggi l’architettura si muove sempre più nella direzione della costruzione positiva del paesaggio. E, se la Convenzione Europea parla di elementi antropici e paesaggi della quotidianità, ciò accade perché “tutto è paesaggio”. Dai grandi spazi aperti extraurbani, alle aree dismesse così tipiche del periurbano di qualsiasi grande città contemporanea, ai “vuoti urbani” in pieno centro cittadino.
“Il vuoto progettato” diventa sempre più un tema di attualità, con cui chiunque si occupi di architettura dovrà necessariamente confrontarsi.
Progettare i vuoti urbani vuol dire trovare il modo di mettere in relazione gli spazi pubblici, i cosiddetti paesaggi ordinari, che appartengono alla quotidianità di coloro che li vivono, con le architetture che sono parte integrante di quel paesaggio, proprio perché contribuiscono a conformarlo.
Per far ciò non si può prescindere dalla considerazione che l’elemento vegetale, “naturale”, può e deve far parte del progetto.
Diversi fenomeni, iniziati già da qualche anno, e tuttora sempre più diffusi a livello internazionale (come l’Urban Forestry, l’orticoltura urbana, l’architettura ecosostenibile, il tema del riciclo), dimostrano l’importanza e la necessità di far “entrare la natura” nelle città in cui viviamo. Che si tratti di foreste urbane, di orti coltivati nel giardino o sul terrazzo, di pareti vegetali sui fronti delle abitazioni o ancora di sistemi di fitodepurazione per il riutilizzo dell’acqua, il ruolo degli elementi vegetali anche in contesti urbani è oggi fondamentale.
I benefici riguardano in primis il miglioramento del microclima interno dell’edificio, l’abbattimento della CO2, la sostenibilità ambientale, ma non solo: vivere in contesti urbani in cui l’architettura e la natura raggiungono il corretto equilibrio vuol dire vivere in ambienti più salubri e piacevoli, i cui benefici riguardano il benessere psicofisico delle persone.
In conclusione l’apporto della natura in un contesto analizzato e ben identificato, offre molte possibilità di sviluppo. L’architettura può e deve necessariamente comunicare con la natura, solo attraverso un dialogo intenso tra questi due elementi si può immaginare uno scenario nuovo che sa guardare oltre le problematiche attuali e che sa dare soluzioni.
Solo in questa maniera l’architettura diventa natura e la natura, architettura.
Il premio e il workshop si terranno nella splendida cornice di San Venanzo (Terni) dal 17 al 21 settembre 2013.
E’ già possibile scaricare i bandi di partecipazione completi per partecipare.
Autore
Simonetta Bastelli
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